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A partire dagli anni Novanta, l’Unione Europea ha investito sulla promozione della parità di genere nelle università, intesa quale azione finalizzata a contrastare la dispersione di talenti femminili e favorire la creazione di un’area scientifica europea di eccellenza. Uno degli approcci elaborati per la promozione della parità di genere prevede la formulazione di “azioni positive”, ossia misure volte a rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità negli ambienti di lavoro. In Italia, alle università è richiesta la formulazione dei Piani di Azioni Positive per promuovere la parità di genere (L. 125/1991). Attraverso un’analisi documentale dei suddetti piani, il lavoro indaga le strategie formulate dalle università statali per promuovere le pari opportunità.