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Gli enti locali – secondo quanto previsto dall’art. 147 del t.u.e.l. e dai contratti collettivi di lavoro – nell’ambito della loro autonomia normativa ed organizzativa, individuano strumenti e metodologie adeguati a valutare le prestazioni dirigenziali. Nelle realtà, alla diffusa volontà ad assumere strumenti di gestione evoluti di taglio prettamente aziendalistico, tuttavia, vi è una scarsa padronanza nell’impiego delle logiche e dei processi che sovrintendono la corretta gestione della valutazione. Attraverso l’analisi del percorso seguito nel Comune di Venezia si vuole dimostrare quanto per una corretta azione pubblica, sia necessario costruire sistemi di pianifi cazione, programmazione e controllo, ancora prima che di “valutazione”.