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Il presente lavoro intende illustrare le ragioni fondamentali che hanno indotto il legislatore nazionale ad avviare la riforma della contabilità delle regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi. Nello specifico, evidenzia come l’esigenza del coordinamento della finanza pubblica abbia richiesto in maniera sempre più pressante un linguaggio contabile unico garantito dall’armonizzazione dei sistemi contabili adottati dalle varie pubbliche amministrazioni. Ci si è concentrati, preliminarmente, sui fattori strutturali che hanno spinto verso una profonda riforma della contabilità degli enti territoriali, quali il consolidamento dei conti pubblici e i vincoli europei, il processo di federalismo fiscale e l’azione sulla qualità della spesa in favore degli investimenti pubblici. Infine, è stato brevemente affrontato il più importante tra i fattori contingenti che hanno reso opportuna se non necessaria la riforma della contabilità degli enti territoriali e, cioè, il ritardo da parte delle pubbliche amministrazioni nel pagamento dei debiti in favore dei propri creditori.